"Che il Cibo sia la Tua medicina, e che la Medicina sia il Tuo Cibo..." Hippocrate

venerdì 30 aprile 2010

Boli di pelo

I boli di pelo nei gatti sono piuttosto comuni. Sono il risultato naturale del gatto che leccandosi inghiotte senza volere i suoi stessi peli. Mentre la maggior parte di questo pelo passa nel tratto intestinale senza conseguenza, occasionalmente si legano fra di loro causando una palla che può bloccarsi nel intestino, dovendo poi essere rimosso con intervento chirurgico! Questo succede di solito in gatti a pelo lungo, ma in primavera anche a gatti a pelo raso, a causa della muta.  Si riconoscono facilmente... una massa cilindrica abbastanza disgustosa da vedere... attenti a non calpestarla, specialmente a piedi nudi :)


La mia gatta Leia ha un foltissimo pelo d'angora e perde una quantità di pelo da rivaleggiare con i cani!



Di solito il gatto perde la voglia di mangiare e diventa stitico, se poi la palla diventa grande, si vedrà il gatto con conati di vomito. Se li ha per oltre 3 giorni, portatelo dal veterinario.
2 semplici rimedi per questo sono: un quarto di cucchiaino di vaselina pura, oppure di burro ben ammorbidito (anche fuso ma freddo va bene), se rifiuta la vaselina. Questi lubrificano il bolo di pelo, aiutandolo ad uscire dal intestino.Nel periodo di muta pesante, bastano 2 o 3 volte alla settimana.

Come sempre però, consiglio la prevenzione.
Se avete un gatto a pelo lungo, cercate di spazzolarlo ogni giorno, e senza sgarrare in primavera.
Non ne potevo più di sentire in negozio la gente dire ''non vuole''; invece dovete insistere, finché non si abitua. All'inizio, anche 2 minuti al giorno, magari dopo i pasti che di solito sono più tranquilli, come se fosse una semplice carezza. Se proprio non tollera la spazzola, anche il guanto con le punte di gomma può andare bene, per quanto più consigliato per i peli corti.

Controllate le informazioni nutrizionali delle crocchette e scegliete quelle con più fibre.
Sono una scelta migliore delle scatolette perchè aiutano a tenere  puliti i denti.
Il gatto dovrebbe anche fare movimento per mantenere la motilità intestinale al massimo. Se è un casalingo senza speranza, trovate il tempo di giocare con lui: una pallina costa poco e si diverte.

mercoledì 28 aprile 2010

La cura dei denti nei cani (e gatti, se ne sei capace)

Pezzi di cibo, peli e batteri si uniscono per formare la placca lungo il bordo gengivale, la causa più comune di malattie peridontali. Per prevenire il rischio che diventi tartaro causando problemi più seri come gengiviti, dovremmo pulire regolarmente i denti dei nostri cani. Queste malattie possono essere devastanti per loro, causando dolore, sanguinamento delle gengive e la caduta dei denti.

Alcuni segni di problemi ai denti sono:
gengive rosse, gonfie o sanguinanti
eccesso di bava, può succedere di vedere sangue
bordo frastagliato giallo o marrone lungo il bordo gengivale (placca e tartaro)
denti rotti o mancanti
fiato cattivo
mancanza di appetito

Se ha già le formazioni sui denti, l'unica cosa è portarlo dal veterinario per fare la rimozione. Non lasciate che si arrivi a questo punto, perchè deve essere fatto sotto anestesia ed è doloroso.
Fortunatamente ci sono alcune erbe che possono aiutare la ripresa dopo la pulizia e prevenire una ricaduta.

Tintura madre di Idraste o Mirra
La tintura di queste due piante facilmente reperibili in erboristeria inibiscono lo sviluppo dei batteri, sono antisettici e aiutano la ricrescita dei tessuti. Con un bastoncino di cotone applicate la tintura direttamente sulle gengive.

Tintura madre di Echinacea
Da applicare come sopra se i denti sono infetti.

Tintura madre di Calendula
Ottima se le gengive sanguinano perché cura ferite e ferma il sanguinamento.

Ricordatevi sempre di pulire regolarmente i suoi denti.
Non posso dire esattamente ogni quanto perchè cambia da cane a cane.
A Douglas, il nostro labrador di 11 anni, non è mai stato necessario fare alcuna pulizia, mentre la mia lupetta Nakù a 16 mesi ha già la placca.

In commercio ci sono spazzolini e dentifirici per cani ma negli anni ho visto che il metodo migliore (e meno fastidioso per il cane) è il nostro dito ricoperto da una garza.

Per chi vuole proprio un dentifricio e se la sente di fare da solo, ecco una ricetta favolosa (e va bene anche per noi!)
Mescolate dell'argilla bianca in 100 ml d'acqua fino ad ottenere una pappa piuttosto consistente e aggiungete una presa di sale marino e 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio.

Poi aggiungete 1 goccia di Olio essenziale di salvia,
1 goccia di Olio essenziale di camomilla,
2 gocce di Olio essenziale di timo o di tea tree,
e 2 gocce di Olio essenziale di cipresso (ottimo per le gengive che sanguinano).
Se non gli piace, aggiungete 2/3 gocce di Olio di Menta per renderlo più gradevole.

L'argilla bianca è la più delicata di tutte le argille e di conseguenza, la più indicata ad essere usata come dentifricio. L'argilla è antisettica e antibatterica, cicatrizza e rigenera i tessuti, e gli oli essenziali donano freschezza e hanno anche loro proprietà antibatteriche e rinvigorenti. Il bicarbonato e il sale servono per sbiancare i denti.
Il prodotto può essere conservato in baratolo di vetro chiuso per 15 giorni abbondanti.

Per finire, ricordatevi il lievito di birra... va benissimo anche per i problemi dentali!



Devo aggiungere che  la quasi totalità di questi problemi e le soluzioni suggerite vanno bene anche per il gatto. Ma devo ancora conoscere qualcuno in grado di pulire i denti ad un gatto!

lunedì 26 aprile 2010

Come usare l'aromaterapia con un cane

I cani hanno oltre 200 milioni di recettori dell'olfatto, noi 50 milioni. Non offrite mai oli non-diluiti ai vostri cani!
Diluite ogni olio essenziale nella dose di 2/3 gocce per 5ml di olio vettore. Si consiglia l'uso di un solo olio alla volta fino ad un massimo di 3 per sessione.

Scegliete un momento di calma e tranquillità lontano dai pasti. Prendi in mano il contenitore (meglio una piccola bottiglia) in cui hai preparato la miscela per lui in modo che solo l'apertura sia visibile per impedirgli di cercare di prenderlo. Tenete la bottiglia a circa mezzo metro da lui e avvicinatelo lentamente al suo naso finchè non vedete le sue narici fremere o qualche altro segno che stia captando il profumo.
Alcuni animali vorranno venire verso la bottiglia, e anche di leccarla, altri saranno guardinghi e terranno le distanze. Intanto l'olio sta già evaporando quindi la distanza non è un problema,la sente anche così.
Se si allontana, vi sta dicendo che non gli piace o che ne ha avuto abbastanza.
Se si gira a pancia in su, potete prendere una piccola parte e massaggiargli la pancia.
Se insiste nell'assaggiarlo, non permettetegli di toccare la bottiglia, ma mettete una piccola parte nela palmo della mano e fateglielo leccare.

Segno di grande interesse: annusa molto a lungo, lecca le labbra o cerca di leccare la bottiglia, segue la bottiglia, offre la pancia. In questo caso potete fare 2 sessioni giornaliere per una settimana circa, o meno se si stufa.

Interesse moderata: Annusa apena poi si volta, ritorna ma per poco, si distrae facilmente. Provate il giorno dopo prima di rinunciare.

Nessuna interesse: si gira, si allontana, cerca di evitare la bottiglia. Non continuare. Provate dopo un paio di giorni, se proprio non ne vuole sapere, cercate un olio diversa con proprietà simili.

Il successo di questo metodo rieiede TUTTO nel vostro rapporto con il cane e la vostra capacità di capire quello che vi sta dicendo.
Dovete seguire le sue scelte e le sue preferenze, ma i risultati possono essere davvero ottimi.

Nei prossimi giorni farò un elenco degli oli consigliati, sia per aromaterapia che per l'uso topico.

Gli Oli Essenziali

Gli oli essenziali sono miscele di sostanze aromatiche complesse,presenti nei fiori, nelle foglie, nella buccia dei frutti, nella resina e nel legno di molte piante, distillati in correnti di vapore o con distillazione a secco con processi meccanici (tipo spremitura).
Gli usi sono tre, aromaterapia (da non sottovalutare, loro hanno un olfatto molto migliore del nostro), uso topico (applicazione sulla cute), e uso interno (mai senza approvazione del veterinario).

I gatti sono ipersensibili agli oli essenziali perchè il loro fegato li metabolizza poco, quindi si usano molto raramente per loro.
Ricordatevi che 'naturale' non vuole dire 'innocuo'.
Usate solo oli certificati e mai miscele.

Gli animali hanno una capacità innata di auto-cura e se lasciati a se stessi sanno scegliere le piante ed erbe necessari per la propria salute.
Non applicate mai un'olio essenziale ad un animale se lo rifiuta. Fatelo annusare bene il prodotto prima e se lo rifiuta, fidatevi della sua reazione!

Sono volatili e non si sciolgono in acqua in quanto tendono a galleggiare ma sono solubili ad esempio in un olio vegetale che agisce da vettore. L'Olio di jojoba è perfetto e ha già di suo proprietà antinfiammatori e una protezione naturale ai raggi solari, ma va bene anche l'olio di semi di girasole. 3 gocce per 5ml di olio è una diluizione consigliata.

sabato 24 aprile 2010

La propoli

La propoli è una miscela di sostanze cerose-resinose raccolte su cortecce o ferite vegetali in via di cicatrizzazione, da api operaie che svolgono essenzialmente questo compito e, dopo averlo elaborato, utilizzarlo come “antibiotico” naturale con cui rivestono l'interno della loro colonia.
Gli effetti curativi della propoli sono noti dai tempi più antichi, addirittura già dagli antichi egizi che lo utilizzavano per mummificare il loro morti.
I soldati romani lo utilizzavano per curarsi le ferite riportate in battaglia.

La propoli è una sostanza composta da almeno 180 principi attivi di cui sono noti 150.

Svolge azioni antibatteriche, antifungine, antivirali, immunostimolanti, antinfiammatorie e anti-radicali.

 Contro le piccole infiammazioni del cavo orale (stomatiti, gengiviti ecc.) e delle prime vie respiratorie, la Propoli, in Tintura Madre (TM), e` formidabile, per toccatine sulla parte (da praticare dopo essersi lavate le mani), molto difficili pero` da eseguire sui gatti, o, solo per i cani, aggiungendo un po' di zucchero o di miele, ogni 12 ore.

Sulle escoriazioni e sulle piccole ferite, si puo` mettere qualche goccia di Propoli T.M.

Contro le micosi puo` aiutare una goccia di Propoli TM pura sulla lesione; non e` tossica e non causa danno anche se l'animale si lecca.

venerdì 23 aprile 2010

Agopuntura per animali

L’antica arte cinese dell'agopuntura, che si basa sulla stimolazione mediante aghi sottilissimi dei punti in cui si concentra l’energia vitale, è efficace per ridurre il dolore fisico senza l’uso di farmaci e quindi può venire tranquillamente applicata su animali con problemi di artrite, di mal di schiena, di lesioni ai tendini o ai muscoli. Questa pratica orientale inoltre, viene usata come analgesico dopo gli interventi chirurgici, ad esempio dopo la sterilizzazione delle femmine, operazione molto diffusa, e anche come metodo per favorire la guarigione dei tessuti danneggiati.

Presso l'Università di Parma (www.unipr.it) sono stati fatti numerosi studi sulle terapie naturali applicate agli animali e dove diversi studenti si sono laureati con tesi sull’agopuntura.
Nel resto d’Europa la cura degli animali domestici con questa antica arte cinese è una importante realtà, basti pensare che la Società Internazionale di Agopuntura Veterinaria la insegna ai medici dalla fine degli anni Settanta.
Negli Stati Uniti, dottor Allen Schoen, che ha introdotto l’agopuntura nel famoso Animal Medical Center di New York, sostiene che può curare anche le dermatiti e la displasia dell’anca, problemi assai diffusi tra gli animali domestici.
Di 86.000 veterinari in tutto il mondo, tra i 900 ed i 2.000 praticano l’agopuntura e, secondo le associazioni dei gruppi professionali, i numeri sono in aumento.

Per chi vuole sapere di più:
La stimolazione dei punti scatena vari recettori sensoriali (dolore, temperatura, pressione e tatto), che poi trasmettono impulsi dal esterno via il sistema nervoso centrale al sistema ipotalamo/ghiandola pituaria localizzata alla base del cervello.
Queste ghiandole sono responsabili per l'emmissione di neurotrasmettitori e ormoni naturali 'anti-dolorifici'. Possono anche produrre altri effetti benefici come miglioramenti della circolazione e un certo rilassamento muscolare.

giovedì 22 aprile 2010

L'albero sacro: Il Neem

L'albero sacro
L'Olio di Neem (nome popolare dato in India anticamente in onore della dea Neemari) viene estratto dai semi, spremuti a freddo, dell'Azadirachta Indica.
E' conosciuta da almeno il 2.000 a.C. (testi ayurvedici) ed era detta in sanscrito "Arishta": l'albero che "allevia le malattie" o "liberatore dalle malattie".
L'olio di neem contiene molecole in grado di contrastare virus, batteri, funghi, ed ha proprietà idratanti, rigeneranti e ristrutturanti e quindi è efficace, ad esempio, sulle più comuni affezioni dermatologiche.
Rimargina ferite, uccide 14 tipi di funghi, rigenera i tessuti erisolve persino problemi alle gengive.
E' un naturale antistaminico (considerato alla stregua del cortisone!), diuretico, anti diarrea, ipotensivo..insomma, c'è poco che non possa fare... non a caso gli indiani lo considerano sacro!

Inoltre ha rivelato proprietà insettifughe, perciò oggi mi limiterò ai consigli per zanzare:
Ha cominciato ad essere usato anche da noi rivelandosi efficace sia come larvicida, sia come repellente, perché gli insetti non ne sopportano l’odore. Usandolo, avremo il duplice vantaggio di tenere lontane le zanzare e non dover subire spiacevoli effetti collaterali.

Per un metodo casalingo: diluire poche gocce di olio di Neem in 1 litro di acqua tiepida o in acqua a temperatura ambiente alla quale andrà aggiunta una scaglia di sapone di Marsiglia (per scioglierlo) e irrorare con un piccolo spruzzatore a mano.

Inoltre, qualche goccia di olio di Neem in acqua stagnante (sottovasi, vasi con fiori, grondaie, piccoli depositi non copribili, ecc.) impedisce alle larve di zanzara di raggiungere il pieno sviluppo.

Si trova facilmente come olio puro in qualsiasi erboristeria, e per i più pigri, anche alcune ditte per animali hanno cominciato a vendere prodotti basati su quest'olio. 
Ha un solo difetto..puzza!

mercoledì 21 aprile 2010

Su parchi protetti e cacca: digressione

Siamo appena tornate (la mia lupetta Nakù ed io), dalla passeggiata infrasettimanale. Non ho l'auto, quindi da lunedì a venerdì si passeggia nei dintorni di casa. E' comunque un bel passeggiare; abitiamo vicini al Parco Fluviale Regionale del Taro e posso liberare tranquillamente Nakù nei vasti campi del pre-parco. Nel parco invece, no. C'è il divieto per i cani, anche al guinzaglio. Posso capire che non li vogliono liberi... chissà quali delicati equilibri potrebbero distruggere correndo dietro alla fauna della zona. Ma al guinzaglio mi sembra una scemenza pura e semplice. Rifletto sui nostri meccanismi di passeggiata e posso solo pensare alla cacca come disturbo. Se fosse l'unico motivo, potrebbe bastare una assidua cartellonistica su i sentieri di passeggiata, tanto ormai ci siamo abituati quasi tutti a raccoglierla ovunque.
Cosa invece che non si può dire degli umani e le loro deiezioni. Questo post infatti nasce dal brutto incontro che abbiamo fatto oggi lungo il ciglio della stradina ciclabile in mezzo ai campi deserti. Vedo Nakù ferma naso sepolto nell'erba e il mio pensiero corre subito a bocconi avvelenati. Il mio urlo perentorio l'ha fermata; quando il 'NO' è sentito lo capiscono, anche se mal volentieri. Ma arrivo sul posto e trovo che si stava leccando allegramente una cacca decisamente umana!
Noi dobbiamo portare in tasca un sacchettino per la cacca dei cani, ma chi esce per una giornata in collina/fiume/montagna non ci pensa mai!

martedì 20 aprile 2010

Ebbene si...quella bava appiccicosa serve...

Sembra assurdo, ma la bava dei cani ha una sua utilità, servirà alla ricerca sul cancro!
Quasi il 50% dei cani sopra l'età di 10 anni muore di tumore.  Moltissimi di questi sono identici ai tumore umani. E' stato scoperto che attraverso l'analisi della DNA canina contenuta nella bava è possibile fare luce sui tumori in generale, umani e non. 
Dr Mark Neff, direttore del programma T-Gen A VARI  for Canine and Health and Performance spera di arrivare più velocemente alla genoma dei tumori grazie agli studi sui cani.  
Quindi i propretari di Mastini Napoletani, Bulldog, Alani e S. Bernardo rallegratevi... serve!


 

La cura del pelo nel periodo di muta

Se avete un cane con la muta primaverile, adesso sarete nel pieno della crisi 'pelosa'. Se il vostro cane ha il pelo lungo, probabilmente siete abituati ad andare da un toelettatore e questo toglie già una grossa parte del sottopelo invernale.
Ma molte razze a pelo corto hanno lo stesso problema e l'unica vera soluzione è la spazzolatura. Spazzolateli ogni giorno se potete. Anche solo 5 minuti. A loro fa bene questo contatto giornaliero con il padrone e la muta del pelo finirà molto prima.

Se però il vostro cane non frequenta spesso laghi o fiumi, anche il bagno diventa d'obbligo per non trascinare la muta inutilmente per le lunghe.
Mi raccomando, usate un prodotto naturale e specifico per loro, hanno il PH della pelle diverso dalla nostra! Lo shampoo va sempre diluito in una bacinella di acqua, mai messo direttamente sul pelo.
Ricordatevi di spazzolare il cane PRIMA del bagno per evitare inutili grovigli.

Nel caso non avete la possibilità di fare un bagno completo al cane, vi consiglio l'uso dell'aceto di mele.
Una catinella di acqua con dentro mezza bottiglietta di aceto di mele e una panno (anche di daino), una strofinata su tutto il corpo e il gioco è fatto.
A differenza dell'aceto di vino, non lascia assolutamente l'odore sul pelo..provate per credere! Troverete un pelo lucente e morbidissimo.
Panno con aceto di mele sono anche il rimedio migliore per rotolamenti su carcasse o schifezze varie :)

Integratori per il pelo che possono essere utili in tempo di muta sono l'olio di fegato di merluzzo e il lievito di birra.
Un fatto interessante: l'unico olio che può essere di beneficio alla pelle di un cane è quello che deriva da pesci di mare o fegato, perché deve essere ricco in Omega-3. Ogni altro tipo di olio (come per esempio l'olio d'oliva), se anche un ottimo lubrificante per il tratto intestinale, non lascia nutrienti di alcun tipo. Molte diete considerano l'olio di fegato di merluzzo un aiuto indispensabile per la salute dei nostri cani, ma non tutti lo tollerano..provate a chiedere al vostro veterinario se vi sembra che il pelo sia spento o meno folto del solito.
Anche il lievito di birra nutre il pelo e di solito è ben tollerato, basta sbriciolare un terzo di cubetto (anche mezza se di grosa taglia) nella pappa oppure darli un paio di pastiglie.

lunedì 19 aprile 2010

Aloe Vera

L’anno scorso sono stata in vacanza a Fuerteventura nelle Isole Canarie. Lì ho avuto la possibilità di vedere le piantagioni e piccole fabbriche di lavorazione dell’Aloe vera, conosciuta anche come aloe medicinale, E’ una specie di succulenta che ha avuto probabilmente origine nel Nord Africa, le Isole Canarie e Capo Verde. Ha moltissime proprietà terapeutiche e da molti viene definito ‘la pianta del miracolo’. Esistono addirittura tavolette d’argilla babilonesi recanti ricette per l’uso di questa pianta. Si narra che Alessandro Magno trasportava delle Aloe in vaso su carri per medicare le ferite dei soldati.E’ possibile fare un preparato in casa, ma bisogna avere foglie freschissime e sapere dividere il liquido della buccia esterna dal succo vero e proprio. Non ve lo consiglio perché in erboristeria si trovano moltissimi ottimi prodotti di aloe e tornerò a parlare dei singoli usi da interno e esterno.


Tra i vari usi dell’aloe vera troviamo:
stimolanti delle difese immunitarie, depurative, disintossicanti
antinfiammatorie, antibiotiche naturali, battericide, antimicotiche
digestive, regolatrici dell'intestino, coadiuvante nella risoluzione di gastriti, coliti, enteriti.
cicatrizzanti, rigeneranti ed ossigenanti delle cellule, antidolorifiche
antiossidanti, psoriasi, scottature, dermatosi, disidratazione
eruzioni cutanee, eritemi, piaghe, prurito

domenica 18 aprile 2010

Calendario per la raccolta delle Piante, Erbe Officinali e Medicinali: Aprile

Le piante officinali sono utilizzate sempre più anche nella veterinaria. E' necessario sottolineare che, spesso, le proprietà salutari delle erbe applicate con successo alla fitoterapia umana, non riscontrano esiti simili se applicate al mondo animale.

Pubblicherò, mese dopo mese,  una lista delle erbe officinali più utilizzate come rimedio ai disturbi dei nostri amici.

Attenzione: queste informazioni sono fornite a titolo informativo. Prima di somministrare ai vostri animali qualsiasi tipo di preparazione, consultate lo specialista.


APRILE 
Acero, Agrifoglio, Ailanto, Alliaria, 

Betonica, Betulla, Biancospino, Billeri,
Calamo aromatico, Calendula, Carciofo, 
Castagno, Castagno d'India, Centocchio, Crescione, 
Efedra, Favagello, Fico d'India, Fitolacca, Fragola, 
Frangola, Frassino, Gramigna rossa, Imperatoria, 
Lapazio, Larice, Ligustro, Lentisco, Manna, Mentastro, 
Noce, Ontano, Ortica, Primavera, Prugno spinoso, 
Rovo, Salice bianco, Tamerici, Tarassaco, 
Tiglio semplice, Valeriana, Viola del pensiero.

sabato 17 aprile 2010

Sapone al Rosmarino per cattivi odori

Vendono molti prodotti ‘dissuasori’ che dovrebbero impedire al cane o gatto di fare pipì in un luogo indesiderato, ma con poche eccezioni, trovo che la loro puzza sia peggio di quella che devono eliminare!
Qui c’è la ricetta per un sapone al rosmarino che dicono funzioni..



Prendete un pezzo di sapone di Marsiglia, grattugiatelo e scioglietelo. Aggiungete 30ml di olio essenziale di rosmarino e 30ml di alcol, mescolate. Ponete il composto in una forma, e lasciate che diventi solido. Utilizzatelo per pulire i luoghi dove il cane è solito fare i bisogni.

Oltre a eliminare il cattivo odore, questa soluzione allontana il cane dal luogo "prescelto".

Cocco e Zucca per problemi alle ghiandole perianali

Ho una femmina di lupo cecoslovacco di un anno e mezzo che fin da piccolina ha problemi con le ghiandole anali. Normalmente la secrezione di queste ghiandole fuoriesce naturalmente con la compressione delle feci, ma a lei continuavano ad infettarsi fino ad ‘autoschiacciarsi’ in ogni momento, anche quando dormiva.
Ho parlato con veterinari, ma dopo un paio di cicli di antibiotici ho detto basta e ho cercato ovunque in rete, ma senza soluzioni definitive.
Andavano schiacciate manualmente le ghiandole per svuotarle, ma a lei bastavano 3 giorni perché fossero di nuovo piene.
Una buona parte dei siti visitati dicevano di toglierle per evitare il problema. Un’intervento invasivo e doloroso.
Poi un giorno ho trovato in un piccolo forum americano 2 consigli buttati lì sull’uso di zucca e cocco. Ho cominciato a sperimentare.
Zucca lessata da aggiungere alla pappa una volta al giorno (iniziare piano per arrivare ad 1 cucchiaio colmo circa per un cane di 20 kg)
Con il cocco invece, basta comprare la farina di cocco e metterla a bagno nell’acqua per almeno un’oretta. Deve risultare una specie di impasto. Un cucchiaino mattino e sera.
Ho cominciato con entrambi e i suoi problemi sono scomparsi, ma le avevo anche cambiato dieta nello stesso periodo, quindi ero in dubbio su cosa esattamente avesse funzionato.
Eliminati entrambi per 10 giorni e il problema è tornato con furore!
Allora ho iniziato con la sola zucca.
Niente da fare. Eppure c’è chi ci giura sopra.
Passato al cocco, in 4 giorni è scomparso tutto.

venerdì 16 aprile 2010

Credo che il mio primo incontro con una terapia alternativa fu nel 1980.

Un giovane vicino di casa studiava fisioterapia e aveva sentito parlare della Kinesiologia.

Riuscì ad avere il manuale in inglese e mi chiese di tradurlo.

Fu una lettura affascinante che svegliò in me l’interesse per la Naturopatia.

Poi la vita, il lavoro e i figli fecero in modo di lasciarmi poco tempo per approfondire l’argomento e per molti anni lasciai perdere.

Ma gli anni passano, il tempo torna ad essere propizio e quindi eccomi qua a cercare di mettere insieme le nozioni e conoscenze disponibili in rete per aiutare i miei amici a quattro zampe a vivere una vita più naturale.

Spero che arriverà il giorno in cui per la libertà di cura esisteranno delle leggi chiare.

Benjamin Rush, uno dei firmatari della Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti, disse nel 1787:

‘’Se non mettiamo la libertà delle cure mediche nella Costituzione, verrà il tempo in cui la medicina si organizzerà, pian piano, senza farsene accorgere, in una dittatura nascosta. E il tentativo di limitare l’arte della medicina solo ad una classe di persone, rappresenterà la Bastiglia della scienza medica.’’





Questo blog vuole essere un punto di ritrovo per tutti coloro che hanno animali domestici e sono interessati alle terapie alternative, per sapere qualcosa di più e scoprire in quale modo i loro animali di casa ne possono beneficiare.
Cosa sono esattamente le terapie alternative?
La medicina naturale, detta anche alternativa, ricopre territori sconfinati. Infatti la sua applicazione è finalizzata alla cura di malattie che riguardano tutti gli organi e gli apparati del corpo umano o animale.
Il principio su cui si basa la medicina naturale per animali, oltre a quello di base dell'impiego esclusivo di sostanze naturali, è quello di interessarsi prima di tutto al paziente e al suo modo di vivere la malattia, guardando anche il rapporto con il padrone e il tipo di ambiente in cui vive.
Io ho 3 cani e un gatto.
Mi costano un patrimonio ogni anno in spese veterinarie, la maggior parte dei quali non possono essere evitate, ma ogni tanto mi sono trovata a riflettere sulla possibilità di gestire le loro necessità in maniera più naturale.
Chi ha un problema specifico e sa cosa cerca andrà direttamente da uno specialista nella disciplina del caso, ma chi invece (come me) non sa dove sbattere la testa? Questo tipo di cura mi affascina da anni, ma come per ogni cosa, bisogna aver studiato per curare..umano o animale che sia. Così resto con i miei dubbi e l’ennesima scatola di antibiotici.
Nelle prossime settimane cercherò di descrivere le più conosciute cure alternative, aprendo(spero), qualche sano dibattito su l’utilità o meno di queste cure e dove trovare chi ci può aiutare.
Conosci un bravo omeopata per animali?
Hai sentito parlare di qualcuno che fa agopuntura ai cani?